a.k.a. 放浪記 / Her Lonely Lane / Drifting
Chronique de mon vagabondage / Cronoca del mio vagabondaggio
Chronique de mon vagabondage / Cronoca del mio vagabondaggio
Anno 1962
Durata 2h 04'
Sceneggiatura di Toshiro Ide e Sumie Tanaka, basato sul romanzo di Hayashi Fumiko e sull'opera di Kikuta Kazuo
---- Regia di Mikio Naruse ----
Interpreti principali:
Hideko Takamine (Fumiko Hayashi), Akira Takarada (Fukuya), Daisuke Kato (Nobuo Sadaoka), Keiju Kobayashi (Fujiyama), Kinuyo Tanaka (Kishi, la madre di Fumiko), Mitsuko Kusabue (Kyoko Hinatsu), Noboru Nakaya (Haruhiko Itatsu), Yunosuke Ito (Goro Shirasaka), Jun Tatara (Tamura)
"Sono una vagabonda predestinata. Non possiedo un paese natio... pertanto è il viaggio la mia terra d'origine."
Incipit di "Hōrōki" (1928) di Hayashi Fumiko.
Incipit di "Hōrōki" (1928) di Hayashi Fumiko.
Per gentile concessione della preziosa Picchi/Kira Mei,
grazie ancora da Cignoman
grazie ancora da Cignoman
Hayashi Fumiko (Takamine Hideko) ha passato l'infanzia seguendo la madre e il patrigno, venditori mbulanti. Una
volta raggiunta l'età dell'indipendenza e aver convinto la madre a
raggiungere il marito nel Kyushu,
Fumiko comincia da sola l'ardua ricerca di un lavoro e di una casa
editrice che compri i suoi racconti, nella Tokyo degli anni '20. Una sera
mentre lavora in un bar, Date, un affascinante attore, scopre il suo
talento per le poesie e la coinvolge nella sua prima storia d'amore,
destinata al fallimento. Sempre in un bar fa la conoscenza dei membri di
un circolo letterario che la vogliono partecipe nella loro rivista.
Anche se non retribuita, Fumiko accetta con entusiasmo: scrivere è lo
sfogo di un'amara esistenza assorbita dalla passione viscerale per la creatività della penna. Accetterà di
convivere con uno dei membri, Fukuchi, che si rivelerà un "crudele ed
effemminato" compagno. Fumiko odia gli uomini, ma non può fare a meno di
amarli, combatte una civiltà maschilista per imporsi come autrice a tutti gli effetti: riuscirà, ma non senza dover patire sofferenze e conoscere l'amarezza più nera.
Considerato uno dei migliori tra gli ultimi film di Naruse, spicca per
l'eleganza della regia che non fa mai distogliere lo sguardo dalle belle
inquadrature e dalla stupenda, e qui più che mai, bravissima Takamine. Naruse ha scelto più volte di girare film tratti dai romanzi della scrittrice Hayashi: Meshi, Tsuma, Inazuma, Bangiku,
Ukigumo. La forte connotazione di tematiche femminili e femministe
hanno trovato campo fertile nell'intento artistico del regista, nelle cui opere spessissimo spesso la figura della donna è assoluta protagonista, nel suo confronto con la modernità e il desiderio di emancipazione. Hayashi nella sua
confessione catartica ha delineato la faticosa ricerca di un'equilibrio
interiore che compensi lo squilibrio del rapporto con gli uomini. Non
sopportando l'idea di stare sola, si accontenta di vivere con un uomo che
la maltratta e non accetta il suo talento mortificandola e che lei
stessa sa che non dovrebbe sopportare. Il suo carattere forte, la
determinazine e la spiccata personalità che rispecchia nelle sue poesie,
le richiamano aspre critiche da intalentuosi letterati che non riescono
ad accettare la rivalità e il merito di una donna. Alla fine i suoi
sforzi però sono premiati. La sua biografia riscuote molto successo
lanciandola nel mondo della letteratura, dove lavorerà sempre sodo e con
passione. Può finalmente permettersi kimono pregiati per la madre, una
casa grande, una collezione di azalee nel giardino e, finalmente, un
marito gentile. Tutto questo però a discapito della vitalità di un tempo
e dell'indurimento di se stessa.
Versione compatibile '2 cd'
(Tradotti da gattociliegia, revisione di Cignoman per AsianWorld)
Nessun commento:
Posta un commento