sabato 1 giugno 2013

Floating Clouds (Ukigumo)

a.k.a. 浮雲 / Nubi fluttuanti / Nuages flottants
Nubes flotantes / Nuvens Flutuantes / Kymatista synnefa

Tratto dall'ultimo romanzo di Fumiko Hayashi "Ukigumo" (1951, inedito in Italia)

Adattamento di Yoko Mizuki
Anno: 1955 
Durata: 123'
Musiche di Ichiro Saito



- - - Regia di Mikio Naruse - - -

Interpreti principali:
Hideko Takamine (Yukiko Koda, dattilografa a Dalat, nell'Indocina occupata dai giapponesi), Masayuki Mori (Kengo Tomioka, funzionario del Ministero Forestale di istanza in Indocina), Mariko Okada (Osei, la giovane moglie di un oste di Ikaho), Isao Yamagata (Sugio Iba, cognato e primo amante di Yukiko, poi sedicente santone guaritore), Chieko Nakakita (Kuniko Tomioka, moglie di Kengo), Daisuke Kato (Seikichi Mukai, tenutario di una taverna a Ikaho), Mayuri Mokusho, Noriko Sengoku, Fuyuki Murakami, Heihachiro Okawa.


 "La vita di un fiore è molto breve. Ecco perché esso dovrebbe essere apprezzato immediatamente."


TRAMA: Yukiko, reimpatriata nel Giappone sconfitto e occupato, si mette a cercare Kengo, ex funzionario civile, un uomo sposato con cui aveva avuto una relazione in Indocina.



COMMENTO: Il regista Mikio Naruse ha portato sullo schermo otto adattamenti di opere di Fumiko Hayashi e questa è la più famosa. Ukigumo, il titolo, è una tipica metafora giapponese per indicare una vita priva di scopo, di direzione e di sicurezza, essere quindi come nuvole trascinate dal vento. Tra tutti i film del maestro, pare sia proprio Ukigumo il più famoso in Giappone e questo forse perché, oltre ad una storia d'amore maledetta, è anche uno specchio di quello che per molti fu il durissimo dopoguerra. Si apre con immagini da cinegiornale datate 1946 che mostrano il rimpatrio dei civili giapponesi dall'Indocina occupata e, più di tutti gli altri film di Naruse, è costruito con frequenti flashback, ellissi, narrando vicende che si dipanano nell'arco di molti anni e in ambientazioni disparate. La sensazione che ne deriva è di un'opera molto meno "compatta" di tanti altri drammi del maestro, permeata dal senso di caos che regna nel "Giappone anno zero": la cinepresa sembra inseguire queste nuvole fluttuanti, Yukiko e Kengo, con rimandi costanti alle memorie di un tempo smarrito per sempre, onirico ed esotico, il tempo che li ha visti assieme per la prima volta a Dalat, in Vietnam, prima della disfatta dell'Impero del Sole.
Il cardine del film è la tipica protagonista uscita dalla penna della Hayashi: caparbia, ostinata fino al masochismo, fonadamentalmente onesta ma tutt'altro che ingenua e capace di sopravvivere con le risorse della nera ironia davanti alle infinite miserie umane. Inutile dire che Hideko Takamine buca letteralmente lo schermo, come al solito. La sua controparte è un uomo gelido, cupo, nichilista, distaccato, cinico fino alla crudeltà, ma mai compiaciuto, un uomo che sa di essere sostanzialmente un fallito e un egoista. Il primo sguardo silenzioso che i due si scambiano al quarto minuto del film contiene in sé il succo di tutto il film, dichiara già in se stesso l'inevitabile epilogo ed è l'ennesimo esempio magistrale dell'incredibile capacità di Naruse di esprimere l'interiorità e i rapporti tra i personaggi attraverso i gesti e gli sguardi degli attori, sottraendo costantemente dialoghi alla sceneggiatura, rendendoli quasi del tutto superflui.


Hideko Takamine, Masayuki Mori e il regista Mikio Naruse
sul set di Ukigumo.

SOTTOTITOLI ITALIANI

(Traduzione di ReikoMorita, quality check e commento di Cignoman per www.AsianWorld.it)

venerdì 30 dicembre 2011

Repast (Meshi)

a.k.a. めし / Il pasto / A Married Life / Almoço
Le repas / To gevma / Vida de Casado

Anno 1951
Durata 1h 37'
Da un romanzo di Fumiko Hayashi
Sceneggiatura di Toshiro Ide e Sumie Tanaka
 Fotografia di Masao tamai
Musiche originali di Fumio Hayasaka




---- Regia di Mikio Naruse ----


Interpreti principali: Ken Uehara (Hatsunosuke Okamoto), Setsuko Hara (Michiyo Okamoto), Yukiko Shimazaki (Satoko Okamoto), Yoko Sugi (Mitsuko Murata, la cognata di Michiyo), Akiko Kazami (Seiko Tomiyasu), Haruko Sugimura (Matsu Murata, al madre di Michiyo), Ranko Hanai (Koyoshi Dohya), Hiroshi Nihon'yanagi (Kazuo Takenaka), Keiju Kobayashi (Shinzo Murata, il fratello di Michiyo), Chieko Nakakita (Keiko Yamakita)














(Tradotti da Dan per www.AsianWorld.it)

giovedì 29 dicembre 2011

Hideko The Bus Conductress (Hideko no shasho-san)

a.k.a. 秀子の車掌さん / Hideko, Hospedeira de Autocarro 
Hideko, receveuse d'autobus
Anno: 1941
Durata: 54'
Da un romanzo di Masuji Ibuse, sceneggiatura di Mikio Naruse
Musiche di Nobuo Iida
Fotografia di Ken Azuma


---- Regia di Mikio Naruse ----

Interpreti principali: Hideko Takamine (Okoma, la bigliettaia dell'autobus), Keita Fujiwara (Sonoda, autista dell'autobus), Yotaro Katsumi (il proprietario della compagnia di autobus 'Kohoku'), Daijirô Natsukawa (Gonji Igawa, lo scrittore), Tamae Kiyokawa (proprietaria del bar), Keiji Sakakida (avventore del bar), Kimie Hayashi (impiegato), Tsuruko Mano (madre di Okoma)









(Tradotti da Cignoman per www.AsianWorld.it)

Spring Awakens (Haru no mezame)

a.k.a. 春のめざめ / Il risveglio della primavera / L'Éveil du Printemps
Anno: 1947
Durata: 89'
Cast artistico: Tatsuya Ishiguro, Haruko Sugimura, Yoshiko Kuga, Takashi Shimura, Yuriko Hanabusa, Choko Iida, Sachiko Murase

Sceneggiatura di Mikio Naruse e Toshio Yasumi
Fotografia di Shunichiro Nakao
Scenografie di Keiji Kitagawa
Musiche di Nobuo Iida

- - Regia di Naruse Mikio - - -

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TRAMA - - Kumiko, le sue amiche e i suoi amici alle prese con le tensioni e i piccoli grandi traumi della prima adolescenza, nel tentativo di dipanare il mistero affascinante e a volte inquietante della sessualità.

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COMMENTO Ecco un'opera di Naruse che, a mio avviso, va analizzata in parallelo al suo Sincerity (Mogokoro) del 1939: entrambi due film attribuiti da qualche critico miope alla cosiddetta "epoca buia" nella produzione del Maestro, entrambi due film sugli adolescenti, ma prodotti in un contesto sostanzialmente mutato. Il Giappone è cambiato, la guerra è finita: se in Sincerity vengono veicolati valori coerenti con la retorica dell'imperialismo militarista, qui siamo di fronte ad un documento interessantissimo che testimonia lo sforzo compiuto dagli occupanti americani e dal generale-shogun MacArthur, attraverso il Civil Information and Education (CIE), per fare del cinema un veicolo di educazione del nuovo Giappone democratico. Ancora soltanto propaganda? No, per fortuna. Naruse in questa pellicola affronta i risvolti sociali e psicologici inerenti l'educazione sessuale degli adolescenti, lo potremmo definire un "melodramma educativo". La censura del regime imperiale giapponese aveva bandito per anni i riferimenti espliciti alla sessualità e persino i baci nei film, ma con l'arrivo degli americani le cose sono radicalmente cambiate e l'approccio suggerito non è più repressivo ma scientifico.
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Pensateci per un momento: un tema del genere nel 1947! La domanda è quanto mai classica: come nascono i bambini? A mio avviso ancora una volta il Maestro dimostra una grande sensibilità e una capacità di rappresentazione di grande valore cinematografico e umano, restituendoci un ritratto dell'adolescenza fresco e assai credibile, assieme ad una tensione palpabile tra il bisogno di svelare e la necessità di alludere, tra le istanze melodrammatiche e quelle edificanti, tra gravità e leggerezza. I personaggi principali sono sei adolescenti di una piccola città di provincia, tre maschi e tre femmine, alle prese con la primavera della loro vita, da cui il titolo: la più sensibile dei sei è la protagonista, Kumiko (interpretata da Yoshiko Kuga), figlia di genitori piuttosto severi e all'antica, avida lettrice delle poesie ottocentesche del tedesco Christian Johann Heinrich Heine. Ecco che la poesia, e i riferimenti all'amore fisico in essa contenuti, diventano il primo di una lunga e variegata serie di segnali che polarizzano l'attenzione della ragazza sul mistero della sessualità. Una cameriera viene cacciata perché si incontra di nascosto con il suo innamorato, viene trovata dagli insegnanti una fotografia pornografica a scuola, nascono bambini, ragazze si maritano, le riviste e l'arte propongono immagini che fanno leva sulle forme femminili, le allusioni degli adulti ecc...
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In questo contesto tumultuoso, Kumiko viene invitata dagli amici ad unirsi ad una sorta di circolo artistico-letterario i cui animatori sono il fratello della sua amica Hanae, il pittore in erba Noshiro e il figlio del dottor Ogura, Koji. L'aspetto più riuscito, secondo me, è proprio la rappresentazione di questo bisogno degli adolescenti di fare gruppo, di trovare un'identità di cui farsi forti attraverso la coesione, la creatività: un po' come nei teenage movies di oggi che parlano di band giovanili, i ragazzi di Spring Awakens si danno arie da bohemienne e flirtano, ma soprattutto creano quella struttura sociale alternativa alla famiglia che dà modo a ciascuno di sviluppare la propria individualità emancipandosi dalla famiglia e venendo a contatto con un mondo plurale, più vasto, stimolante. Così si diventa adulti. La sensibilità di Kumiko la rende particolarmente vulnerabile all'angoscia provocata dai silenzi pudibondi di una società repressiva, rappresentata in prima istanza da sua madre (l'attrice Haruko Sugimura, qui ancora giovanissima e piuttosto bella). Al polo opposto troviamo la figura del medico (interpretato dal grande Shimora Takashi de L'angelo ubriaco di Kurosawa), padre di Koji, che rappresenta l'approccio moderno, scientifico, filo-americano, se vogliamo, ma soprattutto a mio avviso confuciano. È lui il saggio, lo scienziato, l'uomo sensibile, lungimirante, l'uomo del buon senso, che dà valore all'educazione. Brilla come un faro per scacciare i residui di un medioevo che, da noi in Italia, trova il suo parallelo nella cultura cattolica tradizionalista. In una scena lo vediamo porgere al figlio, innamorato di Kumiko, un manuale di educazione sessuale: cose che da noi nel 1947... Ma il mosaico descritto nel film è ben più vasto, i personaggi secondari ci mostrano un'articolazione di approcci e atteggiamenti interessante e realistica, si tocca esplicitamente anche il tema delle gravidanze indesiderate causate, a detta del dottor Ogura, proprio dall'ignoranza e dall'abdicazione della famiglia al suo ruolo di ente educatore di prima istanza. In particolare un approccio differente al problema viene dalla famiglia di Hanae, la cui madre è una donna di mondo, smaliziata, realista, un'imprenditrice che gestisce la locanda Akebono e conosce bene l'arte dell'intrattenimento maschile: nelle sue parole vi è l'esplicita condanna della repressione imposta dalla famiglia alla legittima affermazione dell'individuo nelle questioni d'amore, contemperata però dal buon senso e dall'esperienza.
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Riporto di seguito qualche dialogo illuminante tratto dal film, in cui si può leggere anche una tendenza a tratti didascalica, quasi da cinegiornale educativo. Il fratello di Hanae agli amici, sull'ipocrisia strisciante: "Oggigiorno la gente sembra tanto progressista, ma in certe questioni, come il sesso, è regredita, invece". Le ragazze discutono dell'emancipazione femminile: "Ma uomini e donne hanno gli stessi diritti. Se una ragazza studia con impegno, può arrivare lontano anche lei". Le parole del dottor Ogura: "Viene un momento per dei genitori in cui si deve smettere di pensare ai figli come a dei bambini. Fa parte del dovere dei genitori assicurarsi che i cambiamenti che vivono i figli vengano affrontati nel modo giusto. È pericoloso lasciare che un adolescente faccia le proprie esperienze senza una guida. I genitori devono impegnarsi perché i figli difendano ciò che va difeso e li devono aiutare a vivere la loro adolescenza con spensieratezza e senza traumi". Spero che le mie parole vi abbiano incuriositi, Naruse non delude (memorabile la scena climax del bacio rubato mostrato ma non mostrato su di un prato, così come quella del litigio tra Kumiko e la madre reticente a parlare della sessualità), ma il valore di questo film, ripeto, a mio avviso sta soprattutto nel testimoniare l'evoluzione dei costumi nel Giappone degli anni dell'occupazione. La prima scena di bacio esplicito in un film giapponese, comunque, si trova in Twenty-Year-Old Youth (Hatachi no seishun), di Sasaki Yasuchi, del 1946.




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NOTA IN CALCE - - In questo film recita la parte della protagonista, Kumiko Hirobe, l'attrice allora sedicenne Yoshiko Kuga: si trattò della sua seconda interpretazione dopo quella nel film collettivo Four Love Stories prodotto dalla TOHO. Figlia di un nobile giapponese membro della camera alta negli anni '30, Yoshiko Kuga diventerà una delle stelle del cinema giapponese. Basta citare qualche titolo per "spaventarci": L'angelo ubriaco e L'idiota di Akira Kurosawa, Racconto crudele della giovinezza di Nagisa Oshima, Buon giorno e Fiore d'equinozio di Yasujiro Ozu, Older Brother Younger Sister e Delinquent Girl di Mikio Naruse, Portrait of Madame Yuki e The Woman in the Rumor di Kenji Mizoguchi, Banka di Heinosuke Gosho, Zero Focus di Yoshitaro Nomura. Nel 1961 sposò Akihiko Hirata, l'attore famoso per la sua partecipazione ai più celebri film del genere kaiju (film fantascientifici-catastrofici sui mostri) e per la trilogia Samurai di Hiroshi Inagaki.


(Tradotti da Cignoman per www.AsianWorld.it)

Mother (Okaasan)

a.k.a. おかあさん / Madre / La mère / Mateczka / Mitera


Anno: 1952

Durata: 1h 27'

Sceneggiatura di Yoko Mizuki

 Musiche di Ichiro Saito
Fotografia: Hiroshi Suzuki
Montaggio: Hidetoshi Kasama
Scenografia di Kato Masatoshi


 






Interpreti principali: Kinuyo Tanaka (Masako Fukuhara), Kyoko Kagawa    (Toshiko Fukuhara), Eiji Okada (Shinjiro), Akihiko Katayama (Susumu Fukuhara), Daisuke Kato (lo zio Kimura), Yonosuke Toba (Naosuke Fukuhara), Masao Mishima (Ryousuke Fukuhara), Chieko Nakakita (la zia Noriko), Atsuko Ichinomiya (Koyo Fukuhara), Noriko Honma    (Mino Hirai), Sadako Sawamura (O-Sei), Zeko Nakamura (Shinzou Hirai), Keiko Enami (Hisako Fukuhara), Takashi Ito (Tetsuo Kurihara)

 ---- Regia di Mikio Naruse ----






(Tradotti da Dan & feder84 per www.AsianWorld.it)

Lightning (Inazuma)


a.k.a. 稲妻 / Il lampo / Bliksem / L'éclair

Anno: 1952
Durata: 1h 27'
Da un romanzo di Fumiko Hayashi (edito in Italia da Marsilio, 2011)
Sceneggiatura di Sumie Tanaka e Toshiro Ide
 Musiche di Fumio Hayasaka
Fotografia di Saito Ichiro

 ---- Regia di Mikio Naruse ----



Interpreti principali: Hideko Takamine (Kiyoko), Mitsuko Miura (Mitsuko), Kyoko Kagawa (Tsubomi), Chieko Murata (Nuiko), Jun Negami (Shuzo), Eitaro Ozawa (Tsunakichi), Kumeko Urabe (Osei), Chieko Nakakita (Ritsu), Hisako Takihana (Tome), Kenzaburo Uemura (Ryuzo), Mariko Sugioka (Katsura), Osamu Maruyama (Kasuke) 














(Tradotti da polpa per www.AsianWorld.it)