mercoledì 21 settembre 2011

Scattered Clouds (Midaregumo)

a.k.a. 乱れ雲 / Two in the Shadow / Nubes Dispersas / Nubi sparse

Anno 1967
Durata 1h 48'
Sceneggiatura di Nobuo Yamada

---- Regia di Mikio Naruse ----



 
Interpreti principali:
Yuzo Kayama (Shiro Mishima della ditta Meiji); Yoko Tsukasa (Yumiko Shinoe); Mitsuko Kusabue (Ayako, sorella di Yumiko); Mitsuko Mori (Katsuko, tenutaria di un albergo tradizionale, cognata di Yumiko); Mie Hama (Teruko); Daisuke Kato (Hayashida, amante di Katsuko); Yoshio Tsuchiya (Hiroshi Eda, marito di Yumiko); Yu Fujiki (Ishikawa, marito di Ayako); Tadao Nakamaru (Fujiwara).


Hiroshi, dipendente del Ministero dell'Industria e del Commercio, è appena stato promosso: tra pochi giorni partirà per ricoprire il suo nuovo incarico a Washington, portando con sè la giovane e bellissima moglie Yumiko, incinta di tre mesi. Tutto sembra andare per il meglio, ma una disgrazia improvvisa si abbatte sul loro sogno di un futuro radioso: Hiroshi viene travolto e ucciso da una macchina, lasciando così Yumiko vedova. Alla guida della macchina investitrice c'era il giovane Shiro Mishima, il quale parimenti vedrà il suo futuro e le sue prospettive di felicità spazzate via da questa disgrazia, nonostante sia stato ritenuto legalmente non responsabile dell'accaduto. Shiro, tormentato dal rimorso e dal senso di responsabilità, sceglierà di aiutare economicamente Yumiko, la quale poco per volta supererà l'astio nei suoi confronti, cosicchè i due impareranno a conoscersi: potranno aspirare ancora alla felicità? Sarà loro concesso amare?



Brano tratto da "Ore giapponesi" di Fosco Maraini (prima ed. 1957):
<< Poi vi è il fatto gravissimo della responsabilità (sekinin). Su questo punto bisogna essere giusti coi giapponesi; essi ne posseggono il senso in maniera segnalata. Un giapponese non è un individuo; è un posto in una società a grana fina. I suoi doveri e i suoi diritti sono sempre ben definiti ed in generale egli li prende molto sul serio. Un giapponese ha sempre spiritualmente dei superiori e degli inferiori intorno a lui, ed è legato agli uni ed agli altri da un senso d'obbligazione morale (giri) profondamente sentito. Siccome tutto questo costituisce un peso, nessun giapponese desidera aumentare il proprio sekinin nella vita. Ora, se per caso avviene un incidente, ecco, a parte i riflessi economici, scatenarsi un tampesta nel mondo ordinato delle obbligazioni morali. Se, Dio ne guardi, un uomo viene investito e resta ucciso s'intende che l'investitore provvederà alla famiglia che sopravvive; ma questo non è solo un incidente finanziario, è un legame che si estende su tutto un piano morale. L'investitore sarà ritenuto responsabile, magari dieci anni dopo, se l'orfano dell'ucciso fa una sciocchezza e va in galera, oppure dovrà trovare un marito alle figlie dell'ucciso: un vespaio che non ha limiti, un mare di grattacapi. >>



Questa pellicola fu l'ultima di Mikio Naruse, considerata però tutt'altro che un testamento artistico, piuttosto un'opera minore: il soggetto non è tratto da un'opera di Fumiko Hayashi (come invece la maggior parte dei film più rappresentativi di Naruse) e si sente la mancanza di Hideko Takamine, l'attrice feticcio del regista. Nonostante queste premesse, Naruse ci accompagna sapientemente lungo il percorso umano dei due protagonisti, senza scadere mai nel patetico, indovinando la giusta commistione di melodramma e di riflessione tragica sulla vita. Ancora una volta ci presenta due "eroi morali": l'una tipica dei soggetti già rappresentati nella filmografia del regista, la vedova integra e onesta; l'altro meno consueto, l'uomo retto, altruista, dotato del senso di responsabilità e del senso dell'onore. Il mondo in cui si muovono non lesina meschinità, avidità, egoismo: la sorella di Yumiko non fa che preoccuparsi di spillare denaro a Shiro, la fidanzata di Shiro quando lui cade in disgrazia lo lascia e finisce per contrarre un matrimonio di interesse, la "vedova immorale" cognata di Yumiko vuole usarla per la sua avvenenza, così da agevolare gli affari del suo amante, il capo di Shiro approfitta dell'incidente occorso per esiliarlo nella sperduta Aomori, gli spietati regolamenti del ministero riconoscono alla vedova una pensione misera e così via. Due "eroi morali" sono fatti per riconoscersi, ma la ferita che li separa non sarà facile da valicare. L'interpretazione dei bellissimi Yoko Tsukasa e Yuzo Kayama (lo ricordiamo per l'eccellente prova in "Midareru") a mio avviso è efficace; Naruse era famoso per la sua abitudine di tagliare le battute dalla sceneggiatura in accordo con gli attori, chiedendo loro di esprimere con la gestualità e l'espressione del volto quelle parole omesse: nascono così le sequenze più belle della pellicola. Il resto del cast è formato tutto da vecchie conoscenze dei frequentatori del cinema di Naruse e di Ozu. 


Versione compatibile '902'

(Tradotti da Cignoman per AsianWorld)

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